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Il romanzo, pur non essendo una biografia dell'autore, diventa autobiografico per questa propensione di Guccini a volersi riappropriare delle proprie radici. Le storie narrate nei diversi capitoli del romanzo sono storie di montagna e montanari, di una cultura contadina che oramai da qualche decennio non esiste più. Il minimo comune denominatore delle croniche è forse il luogo d'ambientazione ovvero l'appennino pavanese, il suo fiume Limentra e, ancor più nello specifico, il mulino della famiglia Guccini testimone di tante vicende e vite. Nonostante il romanzo sia il ricordo di tempi ed epoche passate, Guccini non si abbandona alla banale malinconia, ma fa rivivere i personaggi raccontandone aneddoti e storie di vita quotidiana con toni a tratti commoventi e struggenti, a tratti ironici e molto divertenti.