Salario, prezzo e profitto

1865, Europe

Politica

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  • Salario, prezzo e profitto è un saggio di Karl Marx del 1865, pubblicato per la prima volta da sua figlia Eleanor nel 1898. Nel saggio sono esposte alcune delle teorie che saranno poi riprese con maggior approfondimento ne Il Capitale.

  • Il contenuto del saggio Il saggio è dedicato alla confutazione della tesi, sostenuta da John Weston, un esponente owenista, in base alla quale le richieste di aumenti salariali sarebbero da considerare inutili, in quanto verrebbero vanificate da un immediato aumento dei prezzi. Per contestare questa teoria, Marx fa riferimento ai concetti di valore, lavoro necessario, lavoro socialmente necessario e prezzo. Con le sue argomentazioni, l'autore giunge a concludere che un aumento (o una riduzione) dei salari non si traduce in un aumento (o riduzione) dei prezzi, ma semplicemente in una riduzione del saggio di profitto. Il saggio è importante nella Storia del pensiero economico anche perché contiene una prima enunciazione della teoria della domanda effettiva, che sarà poi resa universalmente popolare da John Maynard Keynes, in base alla quale la domanda genera l'offerta. Vi si può infatti leggere, in opposizione alla tesi di Weston già citata, che «l'esperienza più elementare dimostra invece che un aumento della domanda lascia completamente invariati i prezzi di mercato delle merci, mentre in altri casi provoca un aumento temporaneo dei prezzi di mercato, al quale segue un aumento dell'offerta; il che provoca di nuovo una caduta dei prezzi al loro livello di prima e in molti casi anche al di sotto del loro livello di prima».[1]

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