LENIN & URSS

1920, Europe

Politica

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  • Nell'opuscolo La dittatura del proletariato, Kautsky rimproverò a Lenin di aver tentato una rivoluzione proletaria in un paese sottosviluppato (contrariamente alle previsioni di Marx). Inoltre accuserà il potere bolscevico di essere una dittatura più blanquista che marxista.

    Il tema centrale della polemica era il concetto di dittatura del proletariato: per Kautsky tale dittatura si sarebbe avuta quando il partito socialista avesse vinto le elezioni e avesse governato da solo, senza compromessi con i partiti borghesi, per modificare le strutture economiche in senso socialista, ovviamente indicendo nuove elezioni ad ogni scadenza e quindi sottomettendosi regolarmente al giudizio del popolo. Per i teorici del bolscevismo, invece, la dittatura del proletariato non poteva non fondarsi sulla violenza e non poteva essere vincolata da leggi[15]. In questo erano in effetti più aderenti alla descrizione che faceva Marx di quello che sarebbe stato lo "stato di transizione"[16].

  • Inoltre Kautsky criticava come pura ideologia l'autoproclamazione che faceva il Partito Comunista di essere l'"avanguardia del proletariato": e perciò considerava la Rivoluzione d'Ottobre non una rivoluzione proletaria, ma un mero putsch di un partito, che non voleva sottoporsi alla verifica elettorale[17].

    Una simile dittatura di partito, in quanto dittatura di una minoranza, non avrebbe mai potuto modernizzare un paese, ma solo costruire un apparato repressivo per mantenersi al potere[17]. E in Terrorismo e Comunismo Kautsky definì il regime Sovietico dal punto di vista socio-politico una dittatura della nuova classe dei burocrati, e sotto l'aspetto economico un capitalismo di stato[18].

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